L'analisi delle fonti

Papiro egiziano By SenemmTSR - Own work, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11317585


Oggi, invece che a un avvenimento in particolare, vorrei dedicare questo piccolo spazio a un argomento importantissimo non solo per la storia e lo studio del passato, ma anche per il presente della società dell'informazione.

Parleremo infatti dell'analisi delle fonti storiche. Che può facilmente essere un metodo applicato anche a molte fonti scritte contemporanee.

Prima di tutto, chiariamo cosa sono le fonti. Potremmo paragonarle agli informatori della polizia dei programmi polizieschi, alle testimonianze da cui attingono i giornalisti. Una fonte è qualsiasi cosa ci possa dare informazioni su un argomento. Le fonti storiche in particolare ci danno informazioni sugli eventi passati.

Quali possono essere queste fonti? Dipende molto dal periodo a cui siamo interessati. Se vogliamo studiare il lontano passato, saranno fondamentali i reperti archeologici. Mentre per l'epoca moderna sono molto importanti le opere scritte, o le foto, i documentari, ecc. Attraverso di esse si riesce a ricostruire il tipo di vita condotto in una determinata epoca, lo status economico e culturale di chi scrive, possiamo trovare annotati avvenimenti più o meno importanti e possiamo conoscere le idee diffuse in determinati periodi.

23 agosto 1944: eccidio del Padule di Fucecchio.

Di Alessandro Pagni http://www.flickr.com/photos/alessandropagni/ - opera propria,
CC BY-SA 3.0, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2551656
Oggi è il settantaduesimo anniversario dell'eccidio del Padule, zona umida tra le province di Pistoia e Firenze, ancora oggi parco tutelato per l'interesse naturalistico ma purtroppo famoso a livello locale (più che nazionale) anche per la strage compiuta dai soldati tedeschi durante la ritirata.

La zona del Padule si trova a cavallo tra i comuni di Monsummano Terme (PT), Larciano (PT), Ponte Buggianese (PT), Cerreto Guidi (FI) e Fucecchio (FI).
Nel 1944 la zona era a pochi km dal fronte, che stazionava nei pressi del fiume Arno. I tedeschi tentarono di rallentare l'avanzata degli Alleati assestandosi lungo una linea fortificata che correva dall'alta Toscana fino a Pesaro, e attraversava l'Appennino e l'alta valle dell'Arno, appunto: la famosa Linea Gotica.


Letture: Come cavalli che dormono in piedi di Paolo Rumiz



"Ti te me dirà che i popoli se ga odià
in 'sta guera.
Mi digo caso mai che i se ga conosù.
Forsi l'Europa xe nata in trincea"




Ho acquistato questo libro per interesse storico verso l'argomento, visto che non è spesso oggetto di studio, anzi: il fatto che almeno 100.000 italiani abbiano combattuto la guerra dalla parte "sbagliata" in quanto sudditi dell'impero austroungarico all'inizio delle ostilità nel 1914 viene spesso passato sotto silenzio, e quei pochi che tornarono si trovarono davanti all'ascesa fascista; in molti casi furono costretti a italianizzare il nome e addirittura deportati forzatamente in cosiddetti campi di rieducazione, perché non nuocessero al programma di irredentismo a favore della "Trieste italiana". Niente tombe per i ragazzi del '97, niente racconti, anzi: la fama di codardi si portarono dietro, incoraggiata dai sospetti austriaci di infedeltà e che comincia a essere storicamente rivalutata solo in epoche recentissime. L'autore stesso inizia il suo racconto precisando come, per quei ragazzi triestini, la guerra che in Italia è ancor oggi nota come '15-'18 in realtà iniziò nel 1914 e dal lato opposto della trincea.