Srebrenica

Siamo nella guerra di Bosnia, che si è svolta tra 1992 e 1995.
Dopo la dissoluzione della Jugoslavia, i Balcani diventano territorio di scontro tra le diverse etnie presenti: serbi, bosniaci, croati.
Questa la divisione delle etnie prima e dopo la guerra.

"Ethnic makeup of Bosnia and Herzegovina before and after the war" di Praxis Icosahedron - Opera propria1991 Yugoslav census: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ethnic_Composition_of_BiH_in_1991.gifOffice of the High Representative: RRTF: Report March 1998: An Action Plan in support of the return of refugees and displaced persons in Bosnia and Herzegovina. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ethnic_makeup_of_Bosnia_and_Herzegovina_before_and_after_the_war.jpg#/media/File:Ethnic_makeup_of_Bosnia_and_Herzegovina_before_and_after_the_war.jpg


Fu uno scontro armato volto alla soppressione del diverso, sostenuto dal fanatismo nazionalista che il regime comunista era riuscito a tenere buono e che si liberò dalle catene non appena fu spazzato via dai cambiamenti successivi alla perestrojka di Gorbaciov e al crollo del muro di Berlino.
La Bosnia-Erzegovina era una regione a popolazione mista, che nel 1992 tramite referendum proclamò la propria indipendenza dalla Serbia; il neonato governo croato (nato nel 1991) si schierò dapprima con i bosniaci contro i serbi, finché non iniziarono a loro volta a scontrarsi con i bosniaci di religione musulmana. Una regione da dividere in tre, se non fosse stato per la massiccia presenza delle varie etnie, mescolate nei vari paesi.
Questo sognificò un esodo di più di due milioni di persone, il più grosso spostamento di persone dal dopoguerra in Europa.


Molti furono i massacri e gli episodi di pulizia etnica, il simboli dei quali però è stato e rimane il genocidio di Srebrenica.
Tra il 10 e l'11 luglio 1995, in una delle guerre più vicine e più feroci, che gran parte di noi ha vissuto tramite la tv e vedendo occasionalmente passarci aerei americani sulla testa, le truppe serbe
attaccarono una città che era ritenuta una enclave sicura perché sotto protettorato ONU (ci erano stanziati circa 600 caschi blu di nazionalità olandese), e perciò divenuta ultimo rifugio dei molti bosniaci di religione musulmana. Le altre enclave erano Sarajevo, Tuzla, Goradze, Zepa, Bihac.

"Bosnia areas of control Sep 94". Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Bosnia_areas_of_control_Sep_94.jpg#/media/File:Bosnia_areas_of_control_Sep_94.jpg


Nella cartina soprastante vedete in verde le aree controllate dalle forze bosniache, in rosa le forze serbe comandate dal generale Mladic (erano formate dai resti della vecchia armata jugoslava e cercavano di impedire la secessione della Bosnia-Erzegovina), in giallo la disposizione delle forse croate.

Srebrenica era presidiata da truppe ONU di provenienza olandese.
Forse, dicono, i caschi blu erano troppo pochi per potersi opporre. Forse le comunicazioni telefoniche erano pessime e si giunse a sapere a cose fatte. Forse le truppe serbe minacciavano di fare strage di altri caschi blu in altre enclaves, tenendo quindi sotto ricatto l'ONU. Fatto sta che, a parte un lieve bombardamento, nulla fu fatto.
Il giorno dopo, 8327 persone, tutti musulmani bosniaci, maschi, dai 12 ai 77 anni, furono separati dalle donne con la scusa dello sfollamento, massacrati e sepolti in fosse comuni. Alcune associazioni dei familiari ritengono che la cifra sia molto più alta e che si aggiri sui 10.000. Di cui poco più di 6000 riconosciuti tramite oggetti e DNA e degnamente sepolti.

"SrebrenicaStone" di L'utente che ha caricato in origine il file è stato The Dragon of Bosnia di Wikipedia in inglese - Trasferito da en.wikipedia su Commons da Andrei Stroe utilizzando CommonsHelper.. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:SrebrenicaStone.jpg#/media/File:SrebrenicaStone.jpg


Srebrenica. La strage peggiore del dopoguerra. Definita genocidio sistematico dal processo dell'Aja.
Quest'anno è stato celebrato il ventennio della strage, al memoriale di Potocari, inaugurato nel 2003 da Bill Clinton.
Eppure, abbiamo dimenticato in fretta.

I responsabili politici ancora non hanno pagato, in gran parte. La Serbia è stata assolta in quanto pare che sia stata azione di singoli reparti e non con premeditazione di Belgrado. Milosevic non è stato ritenuto responsabile, pur avendo sempre appoggiato l'imputato Karadzic. Il generale Raznatovic, la tigre Arkan, fu incriminato ma morì assassinato prima del processo. La condanna è arrivata quest'anno in appello solo per i pesci più piccoli. E il generale Mladic, così come l'ex presidente Karadzic non hanno per il momento avuto una condanna definitiva.
Chissà quanto ha contato il protettorato russo per ammobidire la posizione serba davanti allo scranno europeo.

Ad oggi la Bosnia è indipendente ma divisa in due entità separate, una a maggioranza croato-musulmana e una a maggioranza serba, che collaborano a turno al governo generale del paese, alternando ogni 8 mesi alla guida un musulmano, un croato e un serbo (presidenza collegiale).

Rimane nella memoria la foto delle bare verdi e nel memoriale restano le croci verdi degli innocenti assassinati in nome di una nazione.


"20114124" di Juniki San - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:20114124.jpg#/media/File:20114124.jpg

"Srebrenica Potocari Memorial 2" di Dans-eng - Opera propria. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons -                                           https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Srebrenica_Potocari_Memorial_2.JPG#/media/File:Srebrenica_Potocari_Memorial_2.JPG

                             

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