L'Arazzo di Bayeux: una fondamentale fonte storica medioevale


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Torniamo sull'argomento "analisi delle fonti" ma stavolta con un esempio pratico e molto interessante. Parliamo dell'Arazzo di Bayeux, detto anche Arazzo della regina Matilde, conservato per secoli nella cattedrale di Bayeux in Normandia per poi essere trasferito nel Bayeux Museum.





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Non è tecnicamente un vero e proprio arazzo perché si vede il tessuto sottostante, bensì un ampio ricamo, alto sui 50 cm ma lungo ben 68 metri! E' stato realizzato probabilmente subito dopo il 1066, anno della battaglia di Hastings, in cui in Duca di Normandia Wilhelm II, detto il Bastardo in quanto figlio illegittimo del duca, conquistò l'Inghilterra e passò alla storia come Guglielmo I il Conquistatore. L'Arazzo celebra proprio i protagonisti di questa vicenda storica, ed è stato molto utile agli studiosi proprio come fonte per scoprire cosa fosse realmente accaduto prima della conquista del territorio britannico da parte dei normanni.


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La Britannia era stata progressivamente abbandonata dalle legioni romane, richiamate in patria dalle invasioni barbariche, e con la caduta dell'impero romano d'Occidente era rimasta in pratica separata dalle sorti europee, in balia delle migrazioni germaniche prima e dei vichinghi poi. In particolare i popoli degli Angli e dei Sassoni (da cui il termine anglosassoni con cui vengono tuttora indicati gli inglesi) riuscirono ad occupare vasta parte del territorio e nacquero tanti piccoli stati, i più potenti dei quali furono Northumbria, Mercia, Wessex. Questo periodo storico viene ricordato come il periodo dell'eptarchia (termine greco che indica il dominio di sette re).
Questi piccoli regni subivano l'influenza dei più potenti stati scandinavi, orbitando quindi sotto l'influenza dei re di Danimarca e Norvegia. Difficile dire quando dall'eptarchia si sia effettivamente passati a un unico re d'Inghilterra, pare che gia negli anni attorno all'800 dopo Cristo, quando in Francia regnava Carlo Magno, il re del Wessex si sia fatto chiamare "re degli inglesi". Fatto sta che fino al 1042 di fatto l'Inghilterra era soggiogata agli interessi danesi, da cui riuscì a liberarsi nel 1042, quando salì al trono  Edoardo il Confessore (Edward the Confessor, re dal 1042 al 1066,  santo per la chiesa cattolica, forse il primo vero re anglosassone).

La salita al potere di Edward significò per la storia inglese una svolta decisiva: la politica inglese si rivolse infatti per la prima volta verso l'Europa e non verso la penisola scandinava. Il nuovo re si legò strettamente al duca di Normandia Guglielmo II (la madre Emma era normanna e Edward stesso aveva vissuto in Normandia) e al papa Alessandro III. Da quel momento in poi l'Inghilterra diventò uno dei protagonisti europei.
Edward nel 1066 si ammalò e non aveva eredi. Alla sua morte ci furono due pretendenti al trono: il cognato Harold Godwison, fratello della moglie del re Edward, e lo stesso Guglielmo II, che era stato pare designato alla successione dallo stesso Edward. Harold aveva apparentemente accettato quanto stabilito dal cognato, ma alla sua morte si nominò successore come Aroldo II, con l'appoggio dei notabili inglesi.
Guglielmo allora preparò una flotta, invase l'Inghilterra, e il 14 ottobre del 1066 nella famosa battaglia di Hastings sconfisse Aroldo (che pare quasi certo sia morto in battaglia o comunque assassinato subito dopo, anche se alcune fonti dubbie lo danno per fuggiasco in Cornovaglia) e decreta l'unione della corona d'Inghilterra alla carica di Duca normanno, collegando per il resto dei secoli la storia inglese a quella europea e facendo nascere quella tipica rivalità inglesi-francesi che è arrivata quasi fino ad oggi (non fu infatti facile pacificare l'isola e non mancarono sacche di resistenza). Tra l'altro, ancora oggi, anche se per varie vicissitudini si sono succeduti rami di famiglie diverse, i monarchi inglesi sono diretti discendenti del re-duca Wilhelm.


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Questa, molto in breve, la vicenda storica. L'arazzo di Bayeux che cosa c'entra? Semplicemente, ce l'ha raccontata. Il ricamo infatti è formato da nove scene con disegni e un brevissimo testo latino, sormontato da fregi e favole che pare abbiano un qualche collegamento (a volte chiaro, a volte sconosciuto) con la storia principale. La storia inizia con Edoardo malato che incarica Aroldo di andare da Guglielmo a nominarlo successore. Adolfo parte ma approda nel luogo sbagliato e viene catturato dal signore del luogo. Prontamente Guglielmo ne paga il riscatto, Adolfo compie la sua missione e fa voto di sottomissione al successore designato. Tornato in Inghilterra, dopo la morte di Edoardo, tradisce il giuramento e si nomina a sua volta monarca. Allora Guglielmo salpa con le navi e lo sconfigge. All'arazzo manca l'ultima scena che si immagina fosse l'incoronazione di Guglielmo.


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A che scopo ricamare questa storia? L'arazzo era conservato e probabilmente periodicamente esposto nella cattedrale di Bayeux, sicuramente ricamato da una squadra di donne esperte. Lo potete vedere dalle foto, è di una qualità incredibile per avere circa mille anni! Ma da chi fu commissionato? Le ipotesi sono due. La prima, più tradizionale ma attualmente meno seguita, vuole che la committente fosse la moglie di Guglielmo, la regina Matilde delle Fiandre. Per questo l'arazzo è noto anche come "arazzo di Matilde". Studi più moderni invece sostengono che il vero committente dell'opera fosse il vescovo Oddone di Bayeux, fratellastro e consigliere di Guglielmo. L'opera aveva triplice scopo: lodare la figura del Conquistatore, ma senza dipingere Adolfo come un nemico; certo era descritto come in errore, ma vengono illustrate le sue prodezze da alleato di Guglielmo prima del ritorno in Inghilterra e ne emerge come nobile coraggioso. Questo perché? Perché il secondo scopo era pacificare le due popolazioni, normanna e inglese, che dovevano imparare a convivere e ad essere fedeli all'unico sovrano. E quindi perché esporre l'arazzo? Per insegnare al popolo, che non sapeva leggere ma poteva seguire la vicenda attraverso le figure.


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Come fonte storica, l'arazzo è affidabile? Sì. Tutta la storia concorda con le fonti scritte che abbiamo e ci aiuta anzi a chiarirle maggiormente. Questo nonostante sia stato realizzato dalla parte vincitrice. Non sapremo probabilmente mai se davvero Aroldo abbia giurato fedeltà a Guglielmo e poi lo abbia tradito, o se questa è una invenzione per giustificare l'invasione, ma è comunque plausibile che le vicende siano andate più o meno così.
Una curiosità molto interessante: in tutte le fonti, arazzo compreso, si trova citato un famoso presagio negativo che avrebbe dovuto scoraggiare Aroldo dall'usurpare la corona. Nel 1066 infatti comparve un misterioso corpo celeste che oggi come allora veniva considerato portatore di sventura. Allora non lo sapevano, ma adesso sappiamo che cosa fosse: era la cometa di Halley, che grazie alla scienza astronomica sappiamo comparire ogni 76 anni e che dai calcoli astronomici sembra essere transitati nel sistema solare proprio nel 1066. Quante scoperte può celare un semplice ricamo...
L'arazzo ha ovviamente un valore inestimabile. È materiale molto delicato, un tessuto di lino ricamato con fili di lana, che poteva essere facilmente distrutto da incendi, guerre, calamità. Per nostra fortuna è arrivato a noi intatto. Uno dei rischi a cui è scampato è stato il periodo del Terrore, dopo la Rivoluzione, quando è stato nascosto dai prelati per paura delle ripetute violenze distruttive nei confronti dei beni della chiesa. Quei prelati hanno difeso un bene che adesso è di tutti e gliele dovremmo essere infinitamente grati tutt'oggi.


Link correlati:

- Potete trovare sul sito medievale.it la parafrasi completa delle nove scene del ricamo e sul blog Imparare con la storia le foto di tutte quante le parti ricamate.

- Questo invece è il sito del museo di Bayeux dove oggi è conservato il ricamo.

- C'è anche un video dedicato all'arazzo di Bayeux. Trovate il link alla prima parte e alla seconda parte.

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